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come si accede al pensiero





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2012


Philosophical culture quarterly


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Chaosmografie II. Teleologia | Æsth-etica
di Jacopo Valli



Della volontà di senso (Dis-astro e Dépense)


Maintenant il me semble que je sais, de source sûre, qu'il n'y a pas de vie sans dépense, ni risque, ni donc surprise, et que la surprise et la dépense [...] non seulement font partie de toute la vie, mais sont la vie elle-même en son ultime vérité.
(Louis Althusser)

Volontà e ricerca di Senso son certamente atteggiamenti possibili — per taluni, ardentemente desiderabili — nei confronti della propria esistenza, ovvero, di sé; cionondimeno, né son necessari (ineludibile è la variabile culturale-individuale), né son definitivamente buoni.

Una inderogabile cesura:

Credenza è atrofizzante negazione della Fede: assumiamo la prima come auto-imposizione di senso, chiusura ideale, superstizione, negazione della Volontà di Potenza resa termine (Bene, secondo terminologia batailliana); la seconda, come «sostanza di cose sperate», ovvero, come abbandono, nel Nulla (!), alla speranza in qualcosa di squisitamente incerto ed inevidente.

In questa prospettiva, ogni fede (particolarmente, la fede Cristiana) non è riparo dal dolore: al contrario, è fonte stessa di patimento, nonché d’identificazione ideale, e, quindi, di dover-essere dia-bolico ed ulteriormente mortifero.

Ricercare un senso come approdo ultimo ed ideale è accettare un asservimento; è leccare i piedi al Padre. L’identificazione accompagna la chiusura formale, e rinchiudersi in un luogo — anche ideale — non è salvarsi, ma darsi prigione; è [fittiziamente] separarsi dal Divenire-Essere Ni-ente che si È.

La Noia è una smunta frigida dama, che, discreta, sa convertir a sé finanche la gioia:

Il raggiungimento di un’eventuale condizione ideale [dirimentemente escludibile per ragioni ontologiche] comporta la riduzione di sé ad un’immagine significante, ad una struttura fissa, sclerotizzata.
Drammatica è la condanna sottesa all’univocità del senso, al suo compimento.

Blanchot ricorda come ogni forma [luogo] chiuso tenda a divenire infinito e come ogni infinità [formale] divenga prigione, giacché dal Non-Infinito (in senso formale) si può sempre fuggire. Ed ha forse ragione Baudrillard nel ritenere che l’Uomo aneli all’Immortalità, senza rendersi conto che è la peggiore delle condanne?


Geometric Horsehair, Untitled, 2013



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