Il padiglione della gru gialla in una banconota degli anni Trenta
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Jacques Lacan
Πάντα ῥεῖ. Hiatus irrationalis
24 settembre 2012
La trascrizione che segue è quella della versione manoscritta indirizzata a Ferdinand Alquié. Questa poesia è apparsa, in una versione differente, sulla rivista Le Phare de Neuilly, n. 3-4, 1933 e in una versione ancora differente, in Magazine Littéraire, n. 121, 1977.
Il titolo della versione apparsa su Le Phare de Neuilly è Hiatus irrationalis. Nella copia manoscritta inviata ad Alquié si trova, in esergo, lespressione: Melancholiae Tibi Bellae. Hardelot. 6 août 1929.
Choses que coule en vous la sueur ou la sève,
Formes, que vous naissiez de la forge ou du sang,
Votre torrent n’est pas plus dense que mon rêve (1),
Et si je ne vous bats d’un désir incessant,
Je traverse votre eau, je tombe vers la grève
Où m’attire le poids de mon démon pensant (2);
Seul il heurte au sol dur sur quoi l’être s’élève,
Le mal aveugle et sourd, le dieu privé de sens (3).
Mais, sitôt que tout verbe a péri dans ma gorge,
Choses qui jaillissez (4) du sang ou de la forge,
Nature –, je me perds au flux d’un élément:
Celui qui couve en moi, le même vous soulève,
Formes que coule en vous la sueur ou la sève,
C’est le feu qui me fait votre immortel amant.
(1) In Le Phare de Neuilly, al posto della cirgola cè un punto e virgola.
(2) In Le Phare de Neuilly, al posto della cirgola cè un punto.
(3) Nella versione del Magazine Littéraire questo verso manca, il che impedisce alla poesia di essere un sonetto. Nel Phare de Neuilly, larticolo è sostituito entrambe le volte da «au».
(4) Nelle versioni di Le Phare de Neuilly e del Magazine Littéraire presentano «que vous naissiez» al posto di «qui jaillissez».
Ϟ
Cosas, que fluya en ustedes el sudor o la savia,
Formas, que nazcan ustedes de la fragua o la sangre,
Vuestro torrente no es más denso que mi sueño;
Y, si no los golpeo con un deseo incesante,
Atravieso vuestra agua, caigo cerca de la orilla
Donde me atrae el peso de mi demonio pensante.
Solo, se enfrenta al duro suelo del que se levanta el ser,
Al ciego y sordo mal, al dios privado de sentido,
Pero en cuanto todo verbo ha muerto en mi garganta,
Cosas, que nazcan ustedes de la sangre o de la fragua,
Naturaleza, –me pierdo en el flujo de un elemento:
El que se incuba en mí, el mismo que a ustedes se subleva,
Formas, que fluya en ustedes el sudor o la savia,
Es el fuego que me hace vuestro inmortal amante.
(Traduzione di Juan Carlos Villavicencio)
Ϟ
Cose, che scorra in voi il sudore o la linfa,
forme, che voi nasciate dalla forgia o dal sangue,
il vostro torrente non è più denso del mio sogno.
E se non vi batto di un desiderio incessante
attraverso la vostra acqua, giungo alla riva
dove mi attira il peso del mio démone pensante;
solo urta il suolo duro da cui si eleva l'essere
il male cieco e sordo, il dio privo di pensiero.
Ma appena ogni parola è perita nella mia gola,
cose- che sgorghiate dal sangue o dalla forgia,
natura-, mi perdo nel flusso di un elemento:
Quello che cova in me, lo stesso vi solleva,
forme, che scorra in voi il sudore o la linfa,
è il fuoco che mi rende immortale vostro amante.
(Traduzione di Giacomo Conserva)
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