Kasparhauser
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2021
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Kasparhauser ISSN 2282-1031
Saperi
2021
Guido Cavalli
Massa e potere. Tecnologia e soggettività
Ciò che Canetti chiama
comunione
, ora che è divenuta chiara la natura tecnologica della "massa di accrescimento", possiamo definirlo come
il consumo
.
Il rito di comunione in cui attingere al valore ridistribuito è il consumo
. Come la preda della caccia, anche il valore che si è guadagnato attraverso il lavoro tecnologico sul tempo deve essere ripartito e quindi consumato. Nella società di produzione di massa, il consumo del valore non è mai individuale. Si consuma insieme e si consuma tutti la stessa cosa, massificata, perché insieme si è partecipato alla sua produzione, perché il prodotto è l'emersione di quel surplus ontologico che è a tempo stesso emersione dell'uomo: dall'animale verso l'automa (tecnologia), e dall'ambiente verso il mondo (società).
Andrea Ponso
Rito e dolore. Una possibilità ritmica delle forme di vita
Viviamo in una comunicazione pervasiva che però sembra distruggere ogni possibilità di una comunità rettamente intesa, vale a dire come relazione di singolarità. Il rito e il dolore propongono invece il paradosso liberante di una
comunità senza comunicazione
, vale a dire di una comunità che non si basa principalmente sui significati, sui concetti e sui "messaggi" mediati dal solo linguaggio logico-razionale. Potremmo dire che dolore e rito cercano piuttosto un
ritmo
, non nel senso di una monotona regolarità, ma come organizzazione dinamica di intensità singolari.
Fabio Di Clemente
La natura e la carne. Nota sulla filosofia di Merleau-Ponty
In una nota di lavoro sulla Natura, Merleau-Ponty scrive: «il sensibile, la Natura, trascendono la distinzione passato presente, realizzano un passaggio dal di dentro dell’uno nell’altro». Questo passaggio si presenta come l’«Eternità esistenziale. L’indistruttibile, il Principio barbaro». Davanti alla ricerca dell’indistruttibile, del Principio barbaro, egli dichiara di voler rendere oggetto di psicoanalisi la Natura: «Fare una psicoanalisi della Natura: è la carne, la madre». Siamo nell’ultima fase del pensiero del filosofo, in cui la concezione della Natura si consolida in termini di carne. La carne si presenta come espressione dell’altro lato dell’uomo, ovvero di una materia lavorata o in chiasma con l’uomo, non della «materia» in sé.
2019
Marco Nicastro
Il rapporto mente-cervello in psicologia clinica. Riduzionismo e valorizzazione della complessità
Negli ultimi anni sempre più spesso sentiamo parlare di neuroscienze, termine con cui si indicano quelle discipline con ambizioni di scientificità forte (tipica di ambiti come la fisica, la chimica, la biologia) che studiano la struttura e lattività biochimica del cervello e i loro nessi con il funzionamento mentale. Dal canto suo la psicologia, disciplina che tradizionalmente si occupa della mente, specie nel suo versante clinico ha sempre incontrato notevoli difficoltà epistemologiche a dare solidità scientifica e sostanza empirica alle proprie ipotesi teoriche.
Leonardo Tonini
L'elefante nella stanza. Lintelligenza artificiale e la vita reale
Il grande matematico Turing, padre della moderna informatica, suggerisce che la direzione non sia quella di creare macchine intelligenti, perché così facendo si sbaglia approccio. Per Turing, è sufficiente che una macchina imiti l'intelligenza umana, senza necessariamente capire quello che sta facendo, senza cioè avere una coscienza. Potrebbe sembrare un punto di vista limitato, ma finora è l'unica strada che ha prodotto risultati.
2018
Leonardo Tonini
Macchine calcolatrici e intelligenza artificiale
Nel 1950 uscì un articolo che ha generato un dibattito che negli anni è cresciuto di importanza ed è oggi considerato una pietra miliare. È scritto da un giovane matematico, Alan Touring, ma non contiene nessun tecnicismo o simbolo algebrico, è invece un articolo di filosofia. La domanda che si pone questo articolo e a cui cerca di dare risposta è molto semplice: possono le macchine pensare?
Guido Cavalli
Appunti per una fenomenologia della parola digitale. Odio per il presente
Possiamo indagare la differenza tra parola stampata e parola digitale, ma non confondiamola con la differenza tra parola e scrittura. Entrambe, parola stampata e parola digitale, appartengono già a quel processo tecnologico di istituzionalizzazione della parola che non possiamo revocare. Non si tratta dunque, nel cercare di capire cosa stia accadendo alla parola che diventa digitale, di vagheggiare un ritorno a una presunta autenticità. Si tratta invece di dire e di non ignorare che cosa stia accadendo. Come stia cambiando quello che possiamo dire a partire dal cambiamento dalla forma delle parole con cui lo diciamo.
Andrès Reyes
Semantica distribuzionale
La semantica distribuzionale nasce da un insieme di approcci all'interno della linguistica computazionale e delle scienze cognitive, basati sull'ipotesi che i termini che tendono a ricorrere in contesti linguistici simili siano anch'essi simili, anche semanticamente. Tra i contributi più interessanti quelli di Leonard Bloomfield e Zellig Harris e, con la sua teoria contestuale del significato, quello John Rupert Firth.
Luciano Floridi
La filosofia è uningegneria concettuale
La filosofia non sarà più una Meditatio mortis, ma uningegneria concettuale impegnata a dare soluzione a problemi seri connessi con la vita della specie.
Pierpaolo Casarin
Verso una post philosophy for children
L’obiettivo della
philosophy for children
non è certo quello di trasmettere in modo efficace i contenuti della tradizione filosofica, ma piuttosto di rimettere quest’ultima in gioco, stimolare attraverso la trasformazione della classe in comunità di ricerca, il piacere per la pratica filosofica come approccio dialettico, dialogico e argomentativo alle questioni di fondo.
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