Arnulf Rainer, Maria, 1995/98 (Übermalung einer Kopie von Simone Martini, Maestà, 1315)
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Non dobbiamo indurci all'umiltà [...]. Le umiliazioni distolgono dall'umiltà [...]. In generale, lumiltà altro non è che lattenzione.
(Simone Weil)
Maria contempla le fiamme erompere dal suo rutilante seno. Maria è bella come un fiore selvatico, e prega con armata misericordia.
«Havel Havalim haKol Havel» Recidere il ricatto; esaurirsi nella terra.
Maria scarnifica Dio con le sue unghie laccate in blu Kline, ed i suoi capelli hanno il profumo dellarancio amaro.
Violare le linee, graffiare il perimetro vile e necessario.
Muoia lo sfondo!
Maria non è più che morta: piange lacrime dense come midollo di bue e la sua bocca è un sassofono rugginoso.
Estroflessione, covalenza, reinnesto.
— Torniamo a vivere?
— Se ti leccassi gli occhi, sentirei il sapore della cenere.
Se ardessi lultimo dei miei ossi, tu non saresti più che polvere, nella caligine nivea. E se mi facessi rena, potrei essere sgranato dalle tue dita calde, come un rosario antico (ma hai mani esauste e lacerate).
Il sole è una carcassa esplosa. I chiodi sono caduti, oramai.
(Jacopo Valli)
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