Kasparhauser
come si accede al pensiero





Kasparhauser

2012


Philosophical culture quarterly


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Arnulf Rainer, Maria, 1995/98 (Übermalung einer Kopie von Simone
Martini, Maestà, 1315)


























Non dobbiamo indurci all'umiltà [...]. Le umiliazioni distolgono dall'umiltà [...]. In generale, l’umiltà altro non è che l’attenzione.

(Simone Weil)




Maria contempla le fiamme erompere dal suo rutilante seno. Maria è bella come un fiore selvatico, e prega con armata misericordia.

«Havel Havalim ha’Kol Havel» Recidere il ricatto; esaurirsi nella terra.

Maria scarnifica Dio con le sue unghie laccate in blu Kline, ed i suoi capelli hanno il profumo dell’arancio amaro.

Violare le linee, graffiare il perimetro vile e necessario.
Muoia lo sfondo!

Maria non è più che morta: piange lacrime dense come midollo di bue e la sua bocca è un sassofono rugginoso.

Estroflessione, covalenza, reinnesto.

— Torniamo a vivere?
— Se ti leccassi gli occhi, sentirei il sapore della cenere.
Se ardessi l’ultimo dei miei ossi, tu non saresti più che polvere, nella caligine nivea. E se mi facessi rena, potrei essere sgranato dalle tue dita calde, come un rosario antico (ma hai mani esauste e lacerate).

Il sole è una carcassa esplosa. I chiodi sono caduti, oramai.


(Jacopo Valli)

















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