Vasant Ragini, Ragamala, Rajput, 1770
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[1979 circa. Essenzialmente è una poesia d’amore. Stavo leggendo, fra l’altro, il libro di Mircea Eliade sulle Tecniche dello yoga.]
Il sutra delle stelle
I.
la concentrazione permette di vedere le stelle/ questo vuol dire che esiste un mondo oggettivo/ che è
possibile giungervi & toccarlo
che non c’è solo la nostra identità personale, storia, bad luck
ma anche
da qualche parte, raggiungibile con qualche tecnica
un mondo di dolcezza dove la comunicazione fra i corpi avviene in modalità-
che è poi il motivo che sta dietro all’immagine delle stelle in David Bowie, la musica che suona da
 
Station to station ai nostri corpi/cervelli
& che questi regni possibili è possibile percorrerli insieme
ogni nuovo stato/storia che si anima in un universo/ galassie che si espandono lentamente roteando
 
su se stesse
& è possibile muoversi in mezzo a un vortice tenendosi per mano
anche se tutto è impermanente tutto è reale
così l’amore è reale
& i corpi che si toccano sono reali
& la dolcezza è reale
& se in qualche modo bisogna confrontarsi con la morte
be’, bisognerebbe rispondere alla domanda: tutto questo quanto dura
& gli attimi di coscienza sono fuori dal tempo
& ci si accende & ci si spegne (turn on, nirvana)
dentro/ fuori dal tempo
da soli o con altre persone
& queste strofe risuonano fuori dal tempo
se tu sai vibrare alla lunghezza d’onda del sintetizzatore
se sei capace di vedere le unghie delle mani diventare gialle
 
rosse verdi nere blu
la tua spina dorsale una montagna
le tue braccia & gambe continenti
& vedi le stelle con gli occhi della mente
viaggi in mezzo a loro in una gioiosa compagnia
& non ti limiti a provare sofferenza, ma joy, gioia
gioia per quello che ti è dato vedere & toccare
gioia per quello che sei e puoi essere
gioia per le persone che hai incontrato
canta un mantra lungo il cammino
con voce un po’ stanca, magari, chi se ne frega
siamo passati all’altra sponda
siamo passati all’altra sponda
siamo passati all’altra sponda
II
Il mondo da cui nascono le visioni è questo,
il mondo degli incubi è questo,
questo è il mondo delle nuvole rosse
& è il mondo di liberazione
e questo è il mondo reale/ non reale.
Non bisogna farsi ingannare dal luccicare degli specchi,
non préndere acqua chiara per uno stagno fangoso
oppure assúmili l’uno dentro l’altro.
Vorrei trovare le parole per descrivere quello che vedo
e condurvi per mano in un prato di erba azzurra
dove una luna sorge nel cielo.
Se partirete per un viaggio potremo incontrarci.
Per il resto, abito nel solito posto.
Amo 4-5 persone; nei miei sogni parlo con loro,
nei miei sogni, mi rispondono.
Non fatevi ingannare dalle allegorie.
Tutto questo avviene realmente.
Noi ci incontreremo tutti su un pianeta fatato
(gate gate paragate)
saremo sicuramente passati, sicuramente giunti.
Giacomo Conserva
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